Ricordo dell’esperimento di oggi:
scivolo destro, cintura, pianta di fagiolo, tappeto, saluto, attrito, corsa durata giusto il tempo di dire la parola “tuffo”…
Dall’acciaio, il policarbonato e l’aria in velocità di Holler scivolo nelle parole della “Plant Revolution” di Mancuso: «Per le piante l’unica maniera per sopravvivere è di essere costruiti in maniera completamente diversa da un animale. Essere una pianta, appunto. Come in un negativo fotografico, ciò che negli animali è bianco, nelle piante è nero, e viceversa: gli animali si spostano, le piante sono sessili; gli animali sono veloci, le piante lente; gli animali sono eterotrofi, le piante autotrofe; gli animali producono CO2, le piante fissano CO2 e potremmo continuare a lungo. La serie delle antinomie anatomico-fisiologiche fra piante e animali prosegue fino a quella che io ritengo la più decisiva e, in assoluto, più sconosciuta fra tutte: la contrapposizione fra diffusione e concentrazione. Potremmo sintetizzarla così: tutte le funzioni che negli animali sono concentrate all’interno di organi specializzati, nelle piante sono diffuse nell’intero corpo».
Video diario 06, Reverie
“The Florence Experiment”, Palazzo Strozzi
Un progetto di Carsten Höller e Stefano Mancuso, a cura di Arturo Galansino