«Nell’Oceano non ci sono rose
ricordo di terra
gli umori di tutti ti tengono a galla e insieme si vince la gravità
si sa di sale
quando si ricorda la terra
e come embrioni ci lasciamo trasportare nel liquido seminale di Madre Natura
viviamo il presente soli sotto il sole sincero
tra orchi e dei
e mentre ci chiediamo se siamo mostri o divinità
capiamo di essere uomini
pronti a morire anche di notte
viviamo nella speranza di non affogare mai
ricordiamo la terra dei nostri primi passi
ma vogliamo solo nuovi salti nel vuoto
e l’acqua per questo resta la nostra casa dei sogni
quando fai un incubo in cui cadevi da un dirupo sai alla fine dove vai?
Chi ti salva è l’acqua
puoi tenere gli occhi aperti, non ti lascerà» così parlò il battito cardiaco.
Reverie